sabato 2 novembre 2013

DRONI – AGS – SETTE DOMANDE PER SAPERNE DI PIU’

DRONI – AGS - SETTE DOMANDE PER SAPERNE DI PIU'
Non è una novità che gli USA abbiano scelto Sigonella come capitale dei droni e la Sicilia come piattaforma strategica per le loro operazioni militari nel continente africano, in Afghanistan, Pakistan e via discorrendo. Ne parla da tempo soprattutto Antonio Mazzeo nel suo blog, fornendo dati e cifre.
Di recente Repubblica ha pubblicato un documento ‘desecretato’, la presentazione del programma AGS (Alliance ground surveillance) in lingua inglese, che in 15 slide ne illustra i concetti base.
Argo vi propone oggi una traduzione italiana quasi letterale delle slide (in fondo al post) e, contestualmente, alcune domande che ogni cittadino, nonché contribuente, italiano dovrebbe porsi.
Il sistema di Sorveglianza Terrestre dell’Alleanza (AGS) “rende l’Europa più responsabile della sicurezza europea” (slide 2). Ha davvero così tanti nemici l’Europa da avere la necessità di un controllo capillare del territorio?
Paradossalmente non avviene invece che basi come quelle di Sigonella e di Vicenza rendano l’Italia un obiettivo primario dei terroristi internazionali generati dagli ‘esportatori di democrazia’ statunitensi ?.
L’AGS fornisce supporto per ‘individuare e colpire bersagli‘ (slide 3). Ma l’Italia che, per dettato costituzionale, ripudia la guerra come strumento di soluzione dei conflitti, può partecipare a missioni di guerra, con attacchi anche simultanei in aree geografiche differenti (slide 8)?
Solo in caso di conflitto, infatti, si avrebbe bisogno della ‘sorveglianza area continua‘, (ancora slide 8), di cui è parte essenziale il Muos, non a caso spesso definito “super radar a stelle e strisce”.
La scelta di Sigonella rientra in un lungo percorso iniziato nel ’95 (slide 4). Chi sono i protagonisti di questo percorso? Chi ha preso e prende le decisioni fondamentali? In mano a chi sono il ‘programma unico’ e il ‘contratto unico’ citati nella slide 6?
Se le nazioni aderenti alla NATO si sono accordate per un ‘Finanziamento Comune’ (slide 5), noi cittadini non ne sapevamo nulla. Ci piacerebbe sapere quali impegni finanziari abbiamo assunto e quali sono (quanto meno) le eventuali ricadute produttive sull'industria locale.
I gruppi industriali che partecipano al programma, nazione per nazione, sono indicati nella slide 7, ma nulla si dice di come siano ripartite le spese. Non è che gli USA stanno facendo finanziare agli alleati, e quindi anche a noi, la loro industria bellica?
Di aiuti umanitari, missioni ONU e simili parla la slide 9. Quante missioni umanitarie si sarebbero potute compiere con i soldi investiti nella costruzione e nel mantenimento di questo arsenale? Abbiamo davvero bisogno di un capillare controllo terrestre per sapere dove sono le situazioni di bisogno?
O forse gli interventi umanitari sono la foglia di fico che copre la vera ragion d’essere dei droni, l’acquisizione del bersaglio’, la possibilità di ‘supportare un attacco molto preciso e selettivo‘ (slide 9).
Quanto alla massimizzazione degli effetti e alla minimizzazione dei danni collaterali, la cronaca di ciò che accade da diversi anni in Afganistan (in Pakistan, precedentemente in Iraq…) racconta bene come questi interventi precisi e ‘chirurgici’ siano stati indolori… Il numero delle vittime civili innocenti ne è una prova e Argo ne ha parlato proprio di recente.
Presentato come progetto NATO, l’AGS si rivela programmato e gestito (anche a livello di addestramento – slide 13) dagli USA come risposta alle esigenze USA. Noi siamo chiamati a partecipare in posizione subalterna, caricandoci di costi non indifferenti e offrendo il nostro territorio come base per una politica di potenza che non ci appartiene.
Ecco le slide della presentazione AGS con il testo tradotto in italiano
NOTA: per attivare la presentazione cliccare sull'immagine. Si possono utilizzare le frecce della barra di menù in basso per fare scorrere le immagini manualmente, oppure variare il tempo di scorrimento (3 sec) portandolo a 5 – 6 sec per avere il tempo di leggere anche i testi più lunghi.

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